C'è un modo per comprendere la storia artistica e sociale di Reggio. Basta passeggiare attraverso piazza Prampolini, piazza San Prospero e piazza Fontanesi. Si possono visitare così alcuni fra i più importanti monumenti della città (il Duomo, il Palazzo del comune, San Prospero, la porta di Castello), ma si può anche toccare con mano il suo tessuto culturale, il suo impianto urbanistico, il suo alternarsi di stili architettonici. Si cominci dalla piazza Prampolini, da sempre cuore dell'amministrazione cittadina.
Piazza Grande è anche luogo di incontro e socializzazione
Nei secoli, ha cambiato nome diverse volte, ma per i cittadini di Reggio è sempre stata la "Piazza Grande".
Mercato in Piazza Grande
Qui passava il torrente Crostolo che fluiva poi lungo il corso Garibaldi, qui sorgeva il centro della città romana a due passi dalla via Emilia in uno strano contrasto fra la classica ortogonalità viaria e il naturale corso fluviale.
Piazza Grande o Prampolini
Notturna della piazza
In piazza Prampolini si concentrano quindi le principali sedi civili e religiose. Su "Piazza Grande" si affacciano la Cattedrale col Battistero Romanico, e il Municipio con la grande sala settecentesca del Tricolore.
Facciata romanica con sovrapposizione marmorea del Clemente, XVI sec.
Sala del Tricolore, 1774-75, progetto di Ludovico Bolognini
Sulla colonna di sinistra del Battistero sono scolpite le misure lineari del "braccio" e della "pertica" a testimoniare come questa piazza sia stata sempre un centro di incontri e scambi commerciali.
La facciata del Duomo incorniciata dal portico di via Palazzolo
Piazza Prampolini è uno spazio rettangolare, chiuso completamente dagli edifici che vi si affacciano. Le architetture religiose sono concentrate sul lato levante della piazza (palazzo Arcivescovile, Cattedrale, palazzo dei Canonici, Battistero). Il breve lato sud è occupato interamente dal palazzo del Comune. A occidente, si trova l'antica casa delle Notarie con il portico dove un tempo esercitavano i notai della città , le Farmacie Comunali e l'imbocco della bella galleria S. Maria. Sul lato nord della piazza, interamente occupato della mole del palazzo del Monte, si erge la statua raffigurante il Fiume Crostolo che era collocata nel parco di Villa D'Este a Rivalta.
Anonimo, Statua del Crostolo, antecedente al 1754
Da Piazza Prampolini a Piazza San Prospero
Osservata con calma la piazza, visitati i monumenti che vi si affacciano si può proseguire la nostra passeggiata attraversando uno dei luoghi più caratteristici di Reggio: il "Broletto". Era l'antica area cimiteriale del Duomo e in seguito l'orto dei canonici, da qui il nome attuale ("Brolo" in dialetto è l'orto).
Giorno di mercato sotto il Broletto
Situata alla destra della Cattedrale, fu realizzata nel 1488 con l'apertura al pubblico del passaggio sotto la loggia e per questo motivo si presenta ancora oggi parzialmente coperta.
Passaggio attraverso il Broletto
Lungo il Broletto si trova l'ingresso laterale della Cattedrale con un bel portale, ricostruito nel XVI secolo, che reca leoni stilofori romanici di scuola antelamica. Al XVI secolo risalgono anche i dipinti delle volte del Broletto che raffigurano la "Madonna della Ghiara" e la "Madonna degli Angeli".
Passaggio attraverso il Broletto
Dal Broletto come in un quadro si possono osservare 'incorniciati' gli animati portici della piazza "dei leoni": piazza San Prospero.
Piazza San Prospero
Piazza San Prospero è nota anche come "Piasa cica", cioè "Piazza Piccola". E' l'antica piazza delle Erbe di Reggio.
Veduta aerea della piazza
Vicina e in relazione con la principale piazza Grande (ora piazza Prampolini), costituiva uno snodo fondamentale nella Reggio medievale.
Facciata di San Prospero costruita da Giovan Battista Cattani (1748-53) con sculture di Angelo Finali
Appena arrivati sulla piazza si apre la suggestiva visione della Basilica di San Prospero, dedicata al patrono della città , caratterizzata dalla imponente torre campanaria a pianta ottagonale.
Salita verso la cella campanaria
Prospero Sogari detto il Clemente, Beata Vergine con il Bambino, 1558
Le absidi del Duomo, che caratterizzano il lato opposto della piazza, si contrappongono in maniera suggestiva alla facciata della basilica di San Prospero. La valorizzazione scenografica del percorso (in stile esplicitamente rococò) risale alla fine del Settecento, epoca in cui viene eseguita (su disegno di Francesco Fontanesi) la decorazione dell'accesso sulla piazza principale, di gusto vagamente orientaleggiante.
Due volte la settimana si svolge nella piazza un affollato e ricco mercato in cui si può trovare veramente di tutto (dai prodotti per la casa, ai generi alimentari, al piccolo antiquariato).
Il mercato e il porticato
In occasioni particolari (la Fiera di San Prospero, il 24 Novembre o la Giareda ai primi di Settembre) il mercato si allarga ospitando ambulanti da tutta Italia.
Da Piazza San Prospero a Piazza Fontanesi
Dalla piazza San Prospero parte, in direzione sud, la breve via Fornaciari. Da questa si giunge a via Toschi, una delle strade più belle della città , su cui si affacciano alcuni bei palazzi. Subito al n. 9 si trova il palazzo Vezzani-Pratonieri di origini cinquecentesche, oggi sede della Cassa di Risparmio di Reggio Emilia.
Via Toschi
Notevole al suo interno il salone pubblico, grande aula progettata da Eugenio Collamarini e decorata da Cirillo Manicardi. Al numero 24, si erge la semplice struttura dell'ospedale Omozzoli-Parisetti con un piccolo oratorio annesso. Si osservi sulla facciata un bell'affresco rinascimentale raffigurante la Madonna in trono col Bambino.
Al numero 28, ancora un palazzo settecentesco: il palazzo Masdoni, Rocca-Saporiti. All'interno uno scalone tardo barocco e uno scenografico salone del teatro, abbellito da un imponente apparato decorativo di Francesco Vellani. Al numero 32, infine, interessante il palazzo Cassoli-Tirelli, opera d'inizio novecento in stile neo medievale.
Segnaliamo inoltre una possibile deviazione. A destra della via Toschi si può prendere via Zefiro Iodi e all'incrocio con la via San Filippo vedere l'omonima chiesa priva di facciata, ma con un arioso e vivace spazio interno realizzato nel seicento da Girolamo Beltrami. Deviando sulla via San Filippo si raggiunge la chiesa di San Girolamo, proseguendo dritti per via Iodi si arriva, invece, alla villa Levi-Terracini, interessante esempio di dimora alto borghese di fine ottocento, e alla settecentesca chiesa di Santa Teresa.
Scorcio di via San Carlo con Torre di San Prospero
Torniamo all'itinerario principale: circa a metà di via dei Toschi, si apre la via San Carlo anch'essa ricca di episodi artistici.
Via San Carlo, portici
Subito si incontra l'oratorio dei SS. Carlo e Agata, riconoscibile per un portico con quattro colonne. L'oratorio rinascimentale fu ridisegnato nel seicento da Girolamo Beltrami su disegno di Luigi Avanzini.
Salita verso la cella campanaria
Molto interessante al numero 10, il palazzo dell'Arte e dei Mercanti del Panno. Il palazzo ha un tipico impianto tardo rinascimentale con pilastri in pietra d'arenaria.
Palazzo dell'Arte dei mercanti del panno, 1487-51
La via si conclude nel verde di piazza Fontanesi.
Piazza Fontanesi
Questa elegante piazza alberata risale al 1788. In quell'anno, infatti, venne abbattuto il convento di S. Maria Maddalena e sulla sua area venne ricavata una piazza capace di soddisfare i dettami architettonici e urbanistici dell'epoca. L'organizzazione del luogo richiama infatti le geometriche piazze parigine del XVIII sec.
Mercatino d'antiquariato
Sull'ampio spazio armonico si affacciano molte botteghe di antiquariato in cui, d'estate, con cadenza settimanale, si ritrovano gli appassionati dell'antiquariato. Sul lato levante, sono state recentemente restaurate le case più antiche a cui è stato restituito il bel color pastello originale.
La piazza dopo l'ultima ristrutturazione
Al numero 8, si trova la casa del pittore Gaetano Chierici con graziosa loggia.
Sul fondo dell'attuale via Guazzatoio si innalza il "bastione", unico spezzone rimasto delle duecentesche mura che cingevano la città . Il "bastione" (più esattamente chiamato "porta Castello") presenta, ancora ben visibili, le tracce della grande arcata ogivale che segnava uno degli ingressi alla città antica.
Piazza Fontanesi
Oltre piazza Fontanesi
Finito di visitare piazza Fontanesi, si può, attraversando la piccola piazza XXIV Maggio, risalire verso nord per la via Ludovico Ariosto e poi, oltre piazza Roversi, per la via Garibaldi.
Facciata dell'Oratorio del SS. Crocifisso detto del Cristo. Progetto dell'ing. Giovanni Massa, 1914-17
Era questo l'antico corso del torrente Crostolo, ora interrato. Si tratta allora di ripercorre, a piedi, l'itinerario delle antiche imbarcazioni romane e giungere, dopo avere ammirato il santuario della Ghiara, fino alla via Emilia e quindi, svoltando a destra e passando per la bella piazza del Monte di Pietà, fino alla piazza Prampolini, luogo dal quale eravamo partiti.