Reggio Emilia
Chiesa di San Giovanni
 | Chiesa di San Giovanni (San Giovannino)   
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Chiesa di San Giovanni (San Giovannino)


Nella piazzetta di San Giovanni si trova, con la sua severa facciata in cotto, non terminata, l'omonima chiesa, più comunemente nota come "San Giovannino". Le prime notizie della chiesa risalgono al 1200 circa. Della primitiva struttura si conserva però solo il perimetro. La struttura attuale risale invece alla ricostruzione cinquecentesca, su progetto di Girolamo Casotti. La facciata del XVI sec., in cotto a vista, è incompiuta.

Facciata in cotto a vista

Facciata in cotto a vista


In una nicchia rettangolare c’è un moderno mosaico raffigurante S. Antonio da Padova.
L'interno conserva opere prestigiose, realizzate nei primi decenni del Seicento, tanto da configurare questo cantiere artistico come un banco di prova degli artisti di lì a poco impegnati nella Basilica della Ghiara.

Navata

Navata


I dipinti della tribuna sono del parmense Sisto Badalocchio, autore anche del Ritorno di Cristo, affresco del 1613 che copre la cupola e che non può non ricordare l'illustre precedente del Correggio a Parma.

Alessandro Tiarini, Il transito di San G|...

Alessandro Tiarini, Il transito di San Giovanni, 1624


La volta della navata centrale presenta, racchiuse in ardite prospettive illusionistiche del bresciano Tommaso Sandrini, affreschi di Lorenzo Franchi eseguiti nel 1614 rappresentanti S.Giovanni che scrive l'Apocalisse (Visione di San Giovanni), Angeli delle sette trombe, Sconfitta del demonio.

 Tommaso Sandrini e Lorenzo Franchi, L'e|...

Tommaso Sandrini e Lorenzo Franchi, L'eterno e gli angeli delle sette trombe, 1614


Finte prospettive dipinte che decorano l|...

Finte prospettive dipinte che decorano la volta e raffigurano: l'evangelista S. Giovanni, l'eterno e gli angeli delle sette trombe e la sconfitta del demonio. Opera di Tommaso Sandrini e Lorenzo Franchi, 1614


Imponenti le due grandi tele di Alessandro Tiarini poste ai lati del presbiterio (eseguite nel 1624): di recente restaurate, raffigurano Il transito di San Giovanni e il Martirio di San Giovanni e sono fra le opere più significative dell’artista bolognese.
Nel coro, bell’affresco di Paolo Guidotti, eseguito nel 1613, raffigurante la Resurrezione del Cristo. Nella seconda cappella di sinistra è presente un gruppo policromo quattrocentesco in terracotta raffigurante il Mortorio di Cristo, attribuito, con esclusione del Cristo cinquecentesco, a Guido Mazzoni.

Guido Mazzoni, Mortorio di Cristo

Guido Mazzoni, Mortorio di Cristo


Nella sagrestia si trova una bella collezione di reliquiari dal Seicento all’Ottocento.

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