E’ una delle chiese cittadine di più antica fondazione. Già citata nell’XI secolo come chiesa dei Templari, la chiesa, situata a sud della via Emilia, si trovava in epoca medioevale nei sobborghi della città e in quella rinascimentale dentro le mura.
Veduta del porticato esterno
Dal 1161 vi era annesso un ospedale sempre appartenente ai Cavalieri Templari. Alla soppressione della Congrega, avvenuta nel 1312 , S. Stefano passava ai Cavalieri di Malta fino al 1796 e da questi affidata prima a sacerdoti secolari, poi sul finire del sec. XVII ai Minimi di San Francesco di Paola. Nel 1794 vi giunsero i Carmelitani Calzati che la ristrutturarono in parte: fu rifatta l'abside a pianta poligonale con ampie finestrature. Nel 1953, durante i restauri della chiesa, vennero messe in luce le antiche colonne, prima ricoperte dai pilastri.
Gesù Maestro e un angelo, inizi XII sec.
E’ ricca di testimonianze di diverse epoche. Per tre lati circondata da un porticato quattrocentesco a tutto sesto ha una facciata medievale in parte coperta da strutture dei secoli successivi.
Tracce di affreschi, XV-XVI sec.
Le costruzioni posteriori annesse all’edificio hanno reso difficile avere un’idea chiara della struttura primigenia della chiesa. Le tre belle monofore sui fianchi e una serie di archetti (inizio XII sec.) dell’antica chiesa, per esempio, sono visibili soltanto accedendo dai solai della canonica.
All’interno sono da notare: nella colonna fra la terza cappella e il coro, l’ultimo capitello superstite della chiesa medievale con bassorilievi raffiguranti Gesù e un angelo, i bei affreschi cinquecenteschi sulla campata destra e il bel coro ligneo, la tela di Alessandro Tiarini "Madonna che porge il Bambino a San Felice da Cantalice" (XVII sec.) . Di notevole interesse anche i paliotti in scagliola che decorano gli altari.
Ignoto reggiano, Santo Stefano tra due martiri, XVII sec.
Cappella di Santo Stefano
Altare in legno intagliato e argentato, artigianato reggiano, prima metà XVIII sec.