La Basilica e la torre di San Prospero costituiscono un fondale scenico monumentale straordinario per chi si immette nella caratteristica piazza omonima.
Veduta aerea della Basilica di San Prospero
La chiesa, fondata nel X secolo, fu ricostruita da Luca Corti e Matteo Fiorentini fra il 1514 e il 1523. La facciata, ridisegnata da Giovan Battista Cattani a metà ‘700, ha un forte risalto plastico grazie al gioco continuo fra le nicchie e le cornici.
Facciata di San Prospero costruita da Giovan Battista Cattani (1748-53) con sculture di Angelo Finali
La ornano undici statue di Santi e Patroni. Ai limiti del sagrato, si trovano sei leoni in marmo rosso; sono attribuiti a Gaspare Bigi. Non è ben chiara la loro originaria destinazione.
L'interno della Basilica è a tre navate ed a croce latina con cupola.
Cupola decorata da Giulio Ferrari, Cirillo Manicardi, Guido Manicardi e Alberto Lugli con San Prospero in gloria di angeli, 1885
Nella quinta cappella a destra si trovava La Notte, capolavoro del Correggio, requisito dal Duca di Mantova e ora alla Pinacoteca di Dresda.
Nella sesta cappella a destra due belle tele del Tiarini. Nel catino absidale si può ammirare il superbo ciclo di affreschi di Camillo Procaccini (artista bolognese) che raffigura il "Giudizio Universale".
Camillo Procaccini, Paradiso, Resurrezione dei morti e Inferno, 1585-87
Fra le scene di potente verismo e crudezza si osservino: la Resurrezione dei morti e il Seppellimento di Cristo. Altri begli affreschi del Procaccini sono nella cappella maggiore (le Virtù cardinali). Il prezioso coro in legno (dei De Venetiis del 1546) intarsiato con paesaggi campestri, nature morte, prospettive urbane, costituisce per la tecnica raffinata un capolavoro dell'arte della lavorazione ad intaglio e della tarsia che si afferma a Reggio Emilia fin dalla metà del '400.
Coro ligneo realizzato da Cristoforo e Lorenzo Genesini tra il 1457 e il 1461. Ricostruito successivamente da Cristoforo e Giuseppe De Venetiis 1545-46
Scorcio con gli stalli dell'ordine superiore
Splendida la Pala dell’Assunta, capolavoro di Tommaso Laureti e Ludovico Carracci, eseguito nel 1602. Nel transetto di sinistra si trova il bel crocifisso cinquecentesco di Prospero Sogari.
Le forme settecentesche della facciata contrastano con il severo stile cinquecentesco della Torre.
Prospero Sogari detto il Clemente, Beata Vergine con il Bambino, 1558
Torre della Basilica di San Prospero
La costruzione della torre è iniziata nel 1535, sotto la direzione degli architetti reggiani Leonardo, Alberto e Roberto Pacchioni, su disegno precedentemente realizzato dallo scultore Cristoforo Ricci (detto Rossino dei Lasagni).
Torre innalzata negli anni 1536-70 da Leonardo, Alberto, Roberto e Bernardino Pacchioni. Opera progettata da Cristoforo Ricci circa nel 1515 e approvata da Giulio Romano, nel 1538
Tale progetto fu sottoposto nel 1538 all'architetto Giulio Romano che operava nella vicina Mantova.
Veduta da via della Torre
La torre è a pianta ottagonale; nel progetto iniziale erano previsti cime e decoro nei diversi ordini architettonici: dorico, ionico, corinzio e composito.
Discesa dalla cella campanaria
Quest'ultimo non fu realizzato. Il Ricci iniziò le sculture al primo piano ad ordine dorico; dopo la sua morte furono continuate dallo scultore Prospero Sogari che nel 1555 completò in stile corinzio il terzo ordine della torre. I lavori furono ripresi tra il 1563 e il 1570 da Alberto Pacchioni che però lascerà l'opera incompiuta.
Cella campanaria