Gloria culturale e storica di Reggio, il Teatro Valli fu costruito tra il 1852 e il 1857 secondo il progetto dell'architetto modenese Cesare Costa (1801-1876). Si trova nello spazio urbano occupato dall'antica cittadella e copre un'area di 3890 mq. Il teatro ha subito leggere modifiche ed appare invariato rispetto al momento inaugurale.
Veduta aerea del teatro costruito su progetto dell'arch. Cesare Costa e dell'ing. Antonio Tegani, 1852-57
La facciata principale, rivolta a mezzogiorno, si eleva su tre gradini di granito. Nella parte inferiore è sostenuta da 12 colonne che formano un porticato. Nella parte superiore la facciata è suddivisa da 14 pilastri ionici, fra i quali si aprono 13 finestre: sopra a quella centrale è collocato lo stemma del comune di Reggio Emilia. Alla sommità della facciata 14 statue allegoriche.
Facciata in notturna
L'apparato decorativo interno raffigura glorie del teatro greco nel peristilio, del teatro latino nel vestibolo, del teatro italiano nel resto delle sale e fu affidato a Girolamo Magnani.
Volta della Sala degli Specchi
Giuseppe Ugolini, Baccante, dettagli della volta del foyer
Volta del foyer decorao da Giuseppe Ugolini con le dodici Baccanti.
Entrati, subito dopo il vestibolo, si arriva nell’atrio a destra del quale parte uno scalone che conduce alle sale del ridotto.
Specchi nell'omonima sala
Sempre dall'atrio si accede alla sala di spettacolo con pianta a ferro di cavallo e capienza complessiva di 1100 posti tra platea, quattro ordini di palco e loggione.
Platea
I palchi sono impreziositi da decorazioni dorate; la volta, decorata e dipinta dal reggiano Domenico Pellizzi nel 1856, è suddivisa in quattro grandi riquadri alternati a quattro minori: i principali ospitano rappresentazioni tratte dal Melodramma, la Commedia, la Coreografia, la Tragedia; quelli minori ospitano allegorie delle arti teatrali.
Domenico Pellizzi, Volta dipinta nel 1856 con putti simboleggianti il melodramma, la commedia, la tragedia e la coreografia. I putti si alternano con i ritratti degli autori più esemplari di ciascun genere: Metastasio, Pergolesi e Bellini per il melodramma
Platea: dettaglio della volta
Il sipario fu dipinto nel 1857 da Alfonso Chierici; il "comodino", o sipario di "comodo", fu dipinto, invece, da Giovanni Fontanesi sempre nel 1857 e raffigura un paesaggio agreste con pastori danzanti attorno alla statua di Apollo. Nel 1991 è stato realizzato un terzo sipario dipinto dal pittore Omar Galliani.
Omar Galliani, sipario, 1991
Di recente è stato iniziato il restauro delle statue della facciata coordinato dall'architetto Varini sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici dell'Emilia.
Oggi, il teatro, dedicato all'attore reggiano Romolo Valli, ospita una prestigiosa stagione lirica e concertistica oltre ad una ricca rappresentazione di balletti. Dispone di una biblioteca, di un archivio e di una discoteca storica aperti al pubblico.
La biblioteca specializzata in musica e spettacolo, ha un patrimonio di 7000 volumi, 1500 libretti d'opera e una sezione con partiture e spartiti riguardanti, in particolare, il repertorio per quartetti d'archi. Importanti sono anche la discoteca "Agosti" e l’Archivio dei Teatri, raccolte storiche tra le più consistenti in Italia nel campo dell'opera in musica.