Reggio Emilia
Via Emilia
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Via Emilia


Lo storico Tito Livio riporta la notizia che il console Marco Emilio Lepido nel 187 a.C., dopo aver sconfitto le tribù Liguri insediate sull'Appennino, provvide alla realizzazione di una via di collegamento tra le città di Arimium e Placentia, che da lui prese il nome di Aemilia.

Modello della città di Reggio

Modello della città di Reggio


Sebbene le fonti non lo ricordino in maniera esplicita, senza dubbio si deve allo stesso personaggio la costruzione del nucleo abitato reggiano che ne manteneva il ricordo nella stessa denominazione topografica. Si può quindi dire che veramente Reggio Emilia nasce con la via Emilia. La grande via consolare, infatti, era anche il decumano massimo di Reggio romana, mentre il cardo era l’odierna via Roma. Ancora oggi all’intersezione fra queste due vie (nel cuore di Reggio) è visibile una placca che ricorda “il groma”: antico strumento di misurazione romano che indicava il punto d’intersezione fra le due grandi strade e segnava il luogo da dove iniziare a fondare una città.

Locus Gromae, Punto di intersezione degl|...

Locus Gromae, Punto di intersezione degli assi generatori della città romana: il decumano e il cardo. Nel caso di Reggio Emilia Il decumano è rappresentato dalla via Emilia, mentre il cardo è l'asse seguito dalla odierna via Roma


Anche quando dopo i fasti dell’era romana, la situazione si fece più grave, a partire dal IV sec. d.C., in concomitanza con la guerra fra Roma e i barbari, il nucleo dell’abitato di età tardo romana e alto-medievale si costituisce sempre intorno alla via Emilia. La via, insomma rimarrà sempre il centro della città, il suo legame con il resto dell’Emilia.
L'attuale tracciato della via Emilia, infatti, che mantiene la stessa denominazione romana, ricalca in buona parte la via consolare originaria, rappresentando un comune denominatore topografico e culturale per tutta la regione. A riprova di questa continuità, negli anni 1931-32 Otello Siliprandi individuò un'ampio tratto della via Aemilia romana tra via S. Girolamo e via Guidelli; nel 1947-48 Mario Degani ne trovò nuovamente le tracce tra via Mazzini e via Monzermone.

Via Emilia - San Pietro, veduta dalla Sa|...

Via Emilia - San Pietro, veduta dalla Sala del Capitano nell'omonimo palazzo


Strada di rappresentanza, cuore commerciale e anche ‘salotto buono’ di Reggio, la via Emilia è un susseguirsi di palazzi, mercati, negozi, chiese.
Una bella pavimentazione collega la porta Santo Stefano a ponenete e la porta San Pietro a levante: le due porte chiudono il centro storico e segnano il tratto della via Emilia più specificamente reggino.

Via Emilia - San Pietro

Via Emilia - San Pietro


Dall’incrocio di via Guidelli fino a piazza del Tricolore la via è caratterizzata, sul lato meridionale, da case porticate; sul lato settentrionale si trovano invece palazzi ottocenteschi, in stile neoclassico, progettati da Domenico Marchelli.

Via Emilia - San Pietro, scorcio portica|...

Via Emilia - San Pietro, scorcio porticato


Il contrasto fra i due lati della strada non è per niente sgradevole e testimonia la vivacità architettonica di Reggio. La via ha un percorso quasi rettilineo interrotto solo dalla piazza Cesare Battisti.

Sul lato nord di Piazza Battisti  si tro|...

Sul lato nord di Piazza Battisti si trova il Palazzo Bussetti (1657) attribuito a Bartolomeo Avanzini


Vale la pena ricordare che la via Emilia ha regolato anche la costruzione della città fuori dal centro storico.
Soprattutto a levante, intorno all’antico lazzaretto, oggi ospedale S. Lazzaro, si sono costituite esperienze artistiche e urbanistiche interessanti. Come la bella villa rinascimentale del Mauriziano, dove soggiornò l’Ariosto, e come il complesso di palazzetti ottocenteschi che furono edificati dagli architetti Paglia e Marchelli, secondo un preciso piano di espansione urbana.

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